A NAPOLI E’ L’UNICO INTERESSE il resto e’ noia, di lavorare “un se ne parla”

Geolier, un caso a Sanremo 2024: perché può vincere, si scatena la rivolta

Fabrizio Biasin 10 febbraio 2024

Esiste una “Questione Geolier”. Se fino all’altro giorno non conoscevi Geolier significa che sei vecchio o, banalmente, un “non napoletano”. Se sei giovane o napoletano, lo conoscevi già. Ora invece lo conoscono tutti, si tratta di uno tra gli artisti che più ha “venduto” nel corso dell’ultimo anno, nonché primo nella classifica stilata mercoledì sera dall’abbinata televoto+radio con la sua I P’ Me, Tu P’ Te. ‘Sto ragazzo, per intenderci, riempie il Maradona, se è vero come è vero che ci sono date già previste e biglietti introvabili.

Ma, dicevamo, si è generata una polemica. Molti rispetto al suo provvisorio primo posto si sono indignati: «Ma come è possibile! La canzone è brutta», oppure «Ma come è possibile! La canzone è totalmente cantata in napoletano stretto!». Se la prima considerazione è chiaramente di carattere soggettivo (può piacere o non piacere, anche se è indiscutibilmente “ben scritta”), la seconda può avere delle ragioni di carattere oggettivo. Cioè, siamo pur sempre al festival della canzone italiana, laddove la comprensione del testo dovrebbe essere garantita anche a un tizio della Val di Susa, mentre qui è necessaria una traduzione di qualche genere. In passato altri artisti si erano esibiti cantando in dialetto, ma si trattava di testi “parziali” (un esempio? I veneziani Pitura Freska e la loro Papa nero, presentata nell’edizione del 1997).

Pubblicato da ergatto

curiosi.....

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